Tre motivi per ascoltare Chopin

“Il piano nella foresta” è un anime giapponese che descrive la vita di alcuni giovani ragazzi appassionati di pianoforte e desiderosi di primeggiare in uno dei più antichi e prestigiosi concorsi internazionali dedicati a Chopin. È l'unica serie televisiva interamente centrata sulle opere di un famoso compositore classico in cui la musica non serve da sfondo perché è l’elemento centrale rispetto agli eventi narrati.

L’unicità di quest’anime segnala l’eccezionalità di questo autore e il piacere unico che, a mio parere, si ricava dall’ascolto della sua musica. Proveremo, con questo articolo, ad approfondire le motivazioni di questa unicità che vince il tempo.

 

La figura di Chopin

 

Fryderyk Franciszek Chopin o, come lui preferiva, Frédéric François Chopin, nacque nel 1810 in un piccolo paese vicino a Varsavia, dove crebbe e ricevette un’adeguata educazione dai familiari nonostante la salute cagionevole. A vent’anni fu costretto a trasferirsi a Parigi a causa dello scoppio dell’opposizione polacca contro l’invasione russa, ma non dimenticò mai l’amore profondo per la sua patria.

Fu poi nella capitale francese che compose la maggior parte delle sue musiche, mantenendosi con la vendita delle sue opere. Lì morì di tisi nel 1849, a soli 39 anni, assistito dai suoi amici e allievi.

 

Perché ascoltare Chopin? Un commovente connubio di arte e vita

 

Il primo motivo per ascoltarlo è di carattere storico-culturale: Chopin è uno dei pilastri della musica classica. Egli ha però una particolarità: a differenza di Bach, Mozart, Beethoven e di altri grandi musicisti, che nelle loro composizioni hanno spaziato in molti stili diversi o utilizzato organici strumentali disparati, il repertorio di Chopin è quasi completamente pianistico.

Piano

Egli era disinteressato alle questioni riguardanti l’arte e non aveva nemmeno particolari interessi letterari; prediligeva la musica pura, che comunic

asse con l’ascoltatore senza riferimenti filosofici o allusioni letterarie. Egli sfruttò quindi tutte le possibilità timbriche ed espressive del pianoforte, raggiungendo gradi di virtuosismo molto alti e facendolo diventare il riflesso del suo animo e della sua vita.

Per questo la sua musica è densa di richiami alla sua amata Varsavia: il doversi trasferire dalla capitale lo colpì molto dal punto di vista emotivo e, di conseguenza, influenzò quasi tutta la scrittura successiva.

A causa della sua vita travagliata, Chopin passò poi dal comporre brani agili e delicati (come il Valzer numero 1 dall’opera 64, divenuto famoso come "Valzer del minuto” per la dinamicità che il brano trasmette e per la sua breve durata) a composizioni più complesse e malinconiche (come lo Studio numero 12 dall’opera 10, conosciuto come “La caduta di Varsavia” perché composto negli anni della sua presa da parte delle forze militari tedesche).

 

La seconda motivazione per dedicare tempo all’ascolto delle musiche di Chopin è la loro bellezza, che nasce da una capacità tecnica impareggiabile. Chopin

Le armonie di Chopin, secondo il giudizio di Liszt e Schumann, sono infatti uniche nella storia della musica per alcune caratteristiche: l’ampliamento dell’area tonale, l’uso dell’enarmonia, l’intensa cantabilità delle linee melodiche, ma anche per il decadimento della dialettica tonica-dominante e l’uso dei cromatismi. Queste innovazioni non escludono che lui, all’inizio della sua carriera, sia stato influenzato da altri grandi maestri, uno fra tanti, Bach. Chopin costruì infatti i suoi preludi opera 28 sperimentando molto in ambito tonale: ne scrisse due per ogni tonalità musicale proprio come Bach nel Clavicembalo ben temperato.

Oltre all’armonia, un elemento unico della sua musica sono le melodie. È con esse che si alternano momenti eterei, leggeri e ondeggianti con momenti di compostezza, tristezza e rigidità. Sulle partiture talvolta il compositore scriveva cantabile: voleva che i suoi alunni le suonassero ispirandosi al bel canto italiano; Chopin aspirava infatti a far cantare il pianoforte.

 

La terza motivazione per farsi trascinare dalle musiche di Chopin è più personale e introspettiva. Uno dei poteri straordinari della musica classica consiste nel fatto che questa  permette di visualizzare delle immagini che i compositori volevano suggerire alla mente dei loro ascoltatori.

Questo è un potere facilmente sperimentabile ad esempio in Vivaldi, nelle sue Quattro stagioni, o in Beethoven, nella Sinfonia numero 6, Pastorale, e infinite in altre numerose opere. Ma Chopin va oltre: è capace di creare e suscitare emozioni e, attraverso di esse, portarci a conoscere ancora più a fondo noi stessi.

Ascoltandolo, suonandolo e interpretandolo, sono arrivato ad associare ogni suo brano a  una mia emozione; così facendo, sperimento un turbinio unico, che trasporta il mio animo in luoghi lontani. Si racconta che durante l’esecuzione di Il piano nella foresta il pubblico di sala, ai concerti, si sentisse trasportato in un altrove sconosciuto, che lo riempiva di commozione inesprimibile.

In certi casi le emozioni suscitate dalla musica di Chopin erano per me emozioni ancora nuove, acerbe: non riuscivo a distinguerle pienamente, e ci è voluto del tempo per arrivare ad averne confidenza.

Un percorso alla scoperta di sé stessi e del proprio animo: questo è il motivo per me più trascinante per il quale ascoltare Frédéric François.

Chopin, la musica dell’anima polacca. Si può ascoltare per curiosità culturale, per approfondire la nostra conoscenza storico-artistica, o perché affascinati dalla sua meravigliosa musicalità, frutto di un’incredibile capacità tecnica.

Ma anche, perché no, per intraprendere un emozionante viaggio per esplorare sé stessi.

 

 

C. L.