L’arte di amare in tre semplici 'step'

“Si quis hoc artem populo non novit amandi, / hoc legat et lecto carmine doctus amet” 

(Se qualcuno nel gran numero di lettori ignora l’arte di amare, legga questo poemetto, e ammaestrato, al termine della lettura, si disponga ad amare)

(Ovidio, Ars amatoria, 1 a.C.)

 

Un viaggio alla ricerca dell’amore

L’Ars amatoria è un poemetto di Ovidio che si propone come fonte d’ispirazione per sedurre i propri amanti: in questo viaggio poetico il poeta è affabile maestro di questa raffinata e insidiosa arte, che richiede uno specifico ‘galateo’.

Il primo passo di questa impresa è la ricerca della creatura che sarà oggetto del nostro desiderio. Ovidio rassicura in merito il lettore: non c’è bisogno di andare troppo lontano, non è necessario solcare mari o scalare montagne quando si vive a Roma!
Infatti la città caput mundi, patria di eroi e fortezza inespugnabile, è anche un perfetto alveo d’amore in quanto offre un ampio ventaglio di possibilità: dalle adolescenti appena in fiore alle donne più mature ed esperte; ce n’è per tutti i gusti e in abbondanza.

RomaIn una città così grande e labirintica, l’abilità sta nel sapere quali luoghi di Roma siano più adatti a favorire questa ricerca. Ottimi - quis credere possit? - sono i portici e il Foro, noti per la divina influenza che il vicino tempio di Venere esercita sul passante. Altri luoghi da non sottovalutare sono poi il teatro e il Circo, dove lo spazio personale inesistente permette ogni tipo di contatto lege loci (per necessità di luogo), e semplici atti di cortesia, come scostare mantelli o proteggere dalla polvere, danno inizio ad una conversazione, seguita da sguardi eloquenti e infine - si spera - dalla conquista della propria amata. 

Un piccolo stacchetto pubblicitario interrompe la preziosa lezione ovidiana: una lode ad Augusto, quasi un termine di contratto che è meglio onorare per poter continuare a frequentare la corte imperiale.

Ovidio ci tiene quindi a ricordare l’utilizzo alcuni noti fatti che scolpiscono la gloria augustea: la presenza di vere navi persiane durante le rappresentazioni al Circo, l'impegno nel conquistare tutta quella parte del mondo che non era ancora romana, la decisione nel riportare in auge la religione dei padri; nel frattempo, fra i versi viene poi lodata la generosità del princeps, che ancora non ha chiesto la testa del poeta.

 

L’arte del corteggiamento

Assicuratosi il mecenatismo e la sopravvivenza, il nostro praeceptor può illustrare quindi il secondo passo di ogni conquista amorosa: l’inizio di un corteggiamento degno di questo nome.

LibriIn merito a tale nobile avventura, ci sono una serie di comportamenti da mantenere se si vuole uscire vincitori da questa ardua impresa.

Innanzitutto urge un fondamentale cambio di mentalità: convincersi che non c’è donna che non si possa conquistare, e non c’è signora che non desideri essere conquistata. Là fuori c’è sicuramente una fanciulla che ci aspetta a braccia aperte, bisogna solo trovarla. E preparare delle ottime reti per catturarla.

Ed è assai probabile che lei si faccia catturare molto più facilmente se a corteggiarla è un uomo che si lava i denti, con le scarpe a posto, con capelli puliti e pettinati, con le unghie tagliate, e che magari non abbia l’alito che sa di aglio.

L’igiene personale è quindi un ottimo primo passo per essere irresistibili, checché ne dicano madri amorevoli davanti ai loro figlioli scarafaggeschi.

In seguito, la donna amata va corteggiata tutti i giorni tranne nelle festività, bisogna poi nutrire quasi ‘orrore’ verso il compleanno della donna, perché in queste occasioni lei vorrà un regalo, e tutti sanno quanto una donna adori ricevere regali che prosciugheranno il vostro portafogli. Alla larga da compleanni e fasti, quindi, o l’amata vi convincerà a farsi regalare ogni carabattola vista in mano a un venditore ambulante, giurando che dopo l’acquisto “sarà soddisfatta per anni e anni”.

In compenso, il perfetto amante sa promettere dei regali che non arriveranno mai, asseconda sempre l’umore, i desideri, i pensieri e le richieste della sua donna, che si tratti di odiare le stesse persone, incontrarla nel Foro a orari impossibili o reggerle lo specchio per ore. L’amore richiede infatti pazienza e una grande dose di generosità, ma per un tale premio si è disposti a tutto.

O più semplicemente, l’amore “è press’a poco un servizio militare: se siete pigri, chiedete congedo” (libro II, v. 233).

 

Mantenere la propria conquista

L’ultimo step è forse il più complesso e delicato: mantenere l’amore appena conquistato. 

Un buon inizio è assicurare segretezza alla relazione, in modo che la reputazione della donna non venga rovinata da dicerie. Lasciate perdere l’orgoglio, non vantatevi delle vostre conquiste per non umiliare le vostre amate, e loro ve ne saranno grate.

Per mantenere un buon segreto, bisogna però trovare un complice, ad esempio una serva intelligente, che favorisca incontri e scambi di messaggi.
Sorge quindi spontanea una domanda: è opportuno corteggiare anche lei, già che ci siamo?
Meglio di no: si rischierebbe di avere un’altra seccatura. Se proprio proprio è un capriccio di cui non si può fare a meno, allora va bene, anche perché - gli dèi ce ne scampino - non è possibile frequentare una sola donna. “Ludite!”, è l’invito di Ovidio.

Per rendere ancora più divertente la vostra avventura, può essere utile diventare amici del marito della donna: conoscendolo è più facile organizzare incontri segreti e beffarsi di lui per la sua pessima scelta in quanto ad amicizie.

A proposito delle amicizie, mai parlare della propria amata a un amico, non importa quanto caro sia. L’amore è insidioso e mutevole, ed è probabile che tale passione si attacchi al vostro amico come una brutta malattia: lui tenterà di rubarla e di prendere il vostro posto perché in guerra e in amore tutto è permesso.

 

L’amore e l’arte della parola

Un piccolo appunto del poeta ci porta inoltre a ricordare che possiamo disporre di un importante strumento: la raffinata arte della parola; e quale migliore aiutante nella nobile arte della conquista?

Sia per corteggiare che per mantenere una relazione bisogna intrattenere una continua corrispondenza con l’amata: scrivere sempre cose credibili e piacevoli, come se si stesse parlando con lei.

Bisogna poi perseverare anche nel caso in cui lei non voglia rispondere: a forza di rileggere le vostre parole, finirà col provare qualcosa per voi.

Dopo tutto questo, uno potrebbe credere allora che il nostro praeceptor, dall’alto della sua esperienza, stia consigliando di scrivere versi per conquistare la propria amata, ma non è così, anzi: Ovidio sostiene che la sua cara arte poetica non conti nulla in un corteggiamento, dove invece sono preferiti ricchi doni, e che sia uno sciocco chi si mette a declamare davanti all’amata. Ci dispiace per tutti i poeti in erba che dovranno bruciare i loro piccoli canzonieri già pronti per essere spediti.

E dunque, armati di questi consigli e di tanta speranza, possiamo andare all'assalto dei cuori dei nostri amati. Che Venere vi assista, e tornate vincitori!

S. A.